di Andrea Ascolese
Nei giorni scorsi si è visto del movimento nell’ area libera situata tra Via dei Papareschi e l’ ex stabilimento Mira Lanza di Roma, (ex fabbrica di detersivi, saponi e candele); sono state tagliate molte piante infestanti e quello che ancora si può vedere è una scia di legnetti tagliati, della spazzatura e un furgone parcheggiato, forse questa volta il progetto del tanto desiderato Parco Papareschi verrà attuato?
I primi interventi del Comune di Roma in questa zona, in stato di abbandono, sono avvenute nel 1999 con il Progetto Urbano Ostiense-Marconi. Questo prevedeva di ristrutturare parte dei caseggiati della struttura, considerata archeologia industriale e di trasformarli uno nel Teatro India, un altro nell’ Accademia di Arte drammatica Silvio D’ amico e un altro in un asilo nido comunale. La costruzione dell’ asilo e dell’ accademia purtroppo vennero rimandate permettendo così l’occupazione abusiva di famiglie di etnia rom degli spazi abbandonati.
Questo progetto inoltre prevedeva anche la costruzione sui terreni liberi (di proprietà di Laziodisu) della Casa dello Studente dell’ Università di Roma Tre, ma non avendo avuto l’ approvazione dalla sovraintendenza archeologica (per il ritrovamento di reperti archeologici nella zona) si decise di edificarlo in un altro luogo .
Si cominciò a parlare del Parco Papareschi nel 2003, quando il Progetto Ostiense-Marconi venne aggiornato. Così vennero costruiti nuovi edifici (un hotel, un passaggio pedonale, degli uffici e un parcheggio interrato) ma la costruzione del parco pubblico non iniziò per problemi burocratici e per mancanza di fondi necessari per la bonifica del terreno inquinato dalla presenza di mercurio.
Nel 2014 c’è stato un sopralluogo da parte dell’ XI Municipio per osservare i problemi e valutare la situazione e agire di conseguenza. L’incognita di chi doveva accollarsi le spese di bonifica dell’area provocò un ulteriore ritardo nella realizzazione del Parco. Nel 2021 venne fatto un bando chiamato “Reinventing Cities” dal Comune di Roma che proponeva ai privati di investire nel progetto, questo fallì (perché considerato troppo costoso), venne riproposto nel 2022 dal sindaco Gualtieri con scadenza aprile 2023, dopo il sopralluogo di giugno 2022 fatto da tecnici comunali che hanno individuato come primo problema da risolvere quello di ripulire la zona dalla vegetazione infestante e dai rifiuti.
Nel frattempo si sono avvicendati vari sgomberi degli edifici occupati, diversi incendi (gli ultimi si sono verificati a gennaio e a maggio dello scorso anno), cumuli di immondizia ed anche il transito di persone poco raccomandabili.
I residenti aspettano ormai da troppo tempo uno spazio verde dove poter passeggiare, poter distaccarsi dalla vita metropolitana e sono stufi di sopportare questo triste degrado.
Andrea Ascolese